Ma Renzi ci è o ci fà?

 

Matteo Renzi. il rottamatore del PD o il cavallo di Troja di Berlusconi dentro il PD, ha tutte le soluzioni pronte e spara le sue cartucce per autocandidarsi a sostituire Bersani nel ruolo di leader del PD.

renzi berlusconi

 

 

L’uscita odierna del Sindaco di Firenze, che considera i suoi compagni di cordata degli inetti e dei perditempo, lisciando il pelo a Napolitano – meno male che abbiamo lui come Presidente-, il Novello delfino di Berlusconi, mette in campo tutta la sua arroganza e protervia, e senza pudore afferma : -Andare al governo con Gasparri fa spavento, non a caso io sono pronto a votare subito. Ma se il Pd ha paura delle urne deve dialogare con chi ha i numeri”.

“Il Pd avanzi la sua proposta, senza farsi umiliare andando in streaming a elemosinare mezzi consensi a persone come la capogruppo dei 5 Stelle, che hanno dimostrato arroganza e tracotanza nei nostri confronti”“o un accordo o si vota” Il Pd “deve smettere di fare melina. Non si può stare fermi in attesa che Bersani ottenga l’incarico. E’ ridicolo rimanere con un incaricato surgelato“, sottolinea il sindaco di Firenze. “Non parto dall’accordo con Berlusconi, ma dal fatto che si devono avere idee chiare. O si va a votare, e la cosa non mi spaventa, o si fa un patto costituente da cui nasce la Terza Repubblica. Qui invece si punta a prendere tempo – osserva – e a eleggere un capo dello Stato che ci dia più facilmente l’incarico di fare il nuovo governo” 

Non dobbiamo inseguire Grillo. Facciamo noi i tagli alla politica, aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti e poi vediamo chi insegue“. Per il sindaco fiorentino “si può votare a giugno e, se si vuole, si possono convocare le primarie anche in tempi brevi. Io sono pronto a candidarmi. Berlusconi vuole il voto a giugno proprio per non dare spazio a me. Noi possiamo sfidarlo. Se corro io, lui è in difficoltà, basta vedere i sondaggi”.

I saggi nominati dal Capo dello Stato “non sono certo la soluzione, al più possono essere concausa della crisi”, ma “dare la colpa a Napolitano per l’impasse è come dare la colpa al vigile se in città c’é traffico“, afferma Renzi, che invita Bersani a “riunire subito i gruppi parlamentari e lanciare una proposta forte. Il Pd deve avere un sussulto di orgoglio: via il Senato, via le province, legge elettorale dei sindaci. In sei mesi si può fare. Una gigantesca operazione di deburocratizzazione, con una grande scommessa sull’online. E un piano per il lavoro. Mi sembra incredibile – conclude – che non si capisca la crisi terribile che vivono gli italiani. So che sto mettendo un paletto negli occhi del Pd, che sarebbe meglio tacere, ma io non sto zitto se l’Italia va a rotoli“.

Questo il Renzi pensiero. Berlusconi in salsa PD.Ma non era il braccio destro di Bersani, non era una risorsa per il PD e allora dopo queste pugnalate, questi fendenti Renzi è ancora una risorsa o il portavoce di Berlusconi, avendo esaurito quest’ultimo i passaparola ufficiali, ha messo fuori il jolly Renzi, che ancora avvelenato dalla sconfitta alle primarie, esce allo scoperto auto-rimettendosi in gioco.

Noi, che non apparteniamo al PD, non abbiamo dimenticato la famosa visita in quel di Arcore, da parte di Renzi e noi, che siamo di fuori, non sappiamo quale è stato l’oggetto di quel furtivo meeting con l’allora Presidente del consiglio; e non siamo stati ciechi su chi ha guidato la sua campagna elettorale alle ultime primarie del PD ( l’ex direttore generale di Canale 5), e non siamo talmente sordi da non avere sentito Berlusconi dire , che se il candidato del PD sarebbe stato Renzi lui non si sarebbe candidato: tutti fatti oggettivi che, ad un osservatore un pò sospettoso e dietrologo di professione, ci fanno dire e domandare ma Renzi è del PD, del PD-L o del PD+L=PDL?

E Renzi ci è o ci fa? Conclusione: si rafforza in noi la convinzione che a dirigere il traffico nella politica italiana sia ancora il nostro amato Cavaliere Nero, in casa sua, in casa degli altri e perfino in casa Grillo, con una nutrita rappresentanza.

D’altronde i fatti e l’analisi degli stessi ci portano a pensare che nel caos il più furbo vince, nelle partite regolamentate no: e quella che abbiamo vissuto è stata una partita truccata, con esiti già previsti : una FINTOCRAZIA conclamata. Di vero in Italia c’è solo la depressione, la recessione economica, le finanze asfittiche delle famiglie, i disoccupati sempre in numero maggiore, i pensionati ridotti alla fame, i giovani sempre più senza futuro nè presente, insomma la realtà ci fa vedere un film, che la politica non vede, non ascolta e a cui non sa o non vuole rispondere.

Il Sistema Italia è crollato e loro continuano a giocare alla politica: Renzi compreso.

 

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