Italia fallita.Dopo il caos viene la catastrofe.

povertà

Italia fallita.Dopo il caos viene la catastrofe. Quasi un terzo (29,9%) della popolazione italiana è a rischio di povertà o esclusione sociale.

Quasi la meta’ (il 48%) dei residenti nel Mezzogiorno e’ a rischio di poverta’ ed esclusione ed e’ in tale ripartizione che l’aumento della severa deprivazione risulta piu’ marcato.

Il rischio di poverta’ o esclusione sociale e’ piu’ alto per le famiglie numerose (39,5%) o monoreddito (48,3%).

Aumenta la quota di individui in famiglie che non possono permettersi durante l’anno una settimana di ferie lontano da casa.

Sale anche la percentuale di quelli che non hanno potuto riscaldare adeguatamente la propria abitazione (dal 18,0% al 21,2%), che non riescono a sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 38,6% al 42,5%) o che, se volessero, non potrebbero permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni .

Questi dati istat riguardano il 2012 e non conosciamo i numeri del 2013, ma possiamo immaginarli, saranno peggiori del 2012; Monti vedeva la luce e poi è scomparso addirittura il tunnel; Letta, anche lui ha fatto i compiti in casa e a parole parla di nuova luce nel tunnel, ma nemmeno lui ci crede e mostra soddisfazione per crescita sotto zero che però mostra un rallentamento.

Al di là delle parole, con i fatti il governo Letta dimostra che è la continuità del governo Monti. Quello che pensiamo noi è che ci si occupi di stabilità dei partiti al loro interno e non della stabilità che necessita al paese per  risollevarsi dalla depressione. Il Sistema Italia è bloccato ed incapace di dare una svolta, un colpo d’ala che, prenda i soldi dove sono, e non dai soliti noti, per annientare definitivamente una classe media ormai in povertà e senza speranza.

Le manifestazioni di questi giorni dei cosiddetti forconi (per semplicità mediatica) sono semplicemente i segni di questo malessere sociale diffuso e il governo e tanta parte politica cerca di voltare la faccia da un’altra parte.

Il lavoro che non c’è, è il vero problema degli Italiani e quindi del governo, ed è su questo terreno minato che cammina il nostro Letta; è lo stato sociale allo stremo, che deve far tremare i polsi al governo; sono le aziende che continuano a chiudere; sono i commercianti che abbassano le saracinesche; sono le persone senza reddito (disoccupati, precari, giovani,pensionati, esodati), che devono far riflettere questo governo a trovare immediatamente soluzioni per questi problemi già detti e ridare speranza ai milioni di cittadini in difficoltà e in preda alla disperazione.

Eviti il governo di esasperare la disperazione e non metta sempre davanti i limiti e le rigidità dell’Europa nei confronti dell’enorme debito pubblico italiano, come alibi per non fare nulla.

Il Sistema Italia salta sui rigori d’Europa: e questo governo qualsiasi, voluto a tutti i costi dal nostro Presidentissimo Napolitano, più per rassicurare i mercati sulla nostra fedeltà ad onorare i ns. debiti, non ci sembra che abbia la dovuta forza (malgrado l‘inciucio maximo PD-PDL prima e NCD poi) per imporre gli interessi del Sistema Italia ad una Europa bancaria e usuraia.

Serve una svolta, un colpo d’ala, ma questo il governo in carica non sembra in grado di farlo. Vorremmo sbagliarci, ma dalle stesse parole di Letta abbiamo avuto la sensazione che l’Europa non molla la presa e pochissimo spazio abbiamo per sperare in una ripresa, e se la ragion non basta bisognerebbe avere la forza di dare un colpo da uppercut per ammorbidire le posizioni europee: il colpo è rimasto in canna o non siamo più in grado di darlo? e ci poniamo una domanda: L’Italia è un partner o una colonia d’Europa? Cosa ci nascondono?

L’Italia è fallita, ma a nessuno conviene di dichiararlo; e allora si permette il fallimento dei singoli, delle aziende meno protette, e ci si prepara a svendere tutte quelle partecipate, che ancora riescono a fare utili; e poi? E poi ci sarà la catastrofe e non c’è bisogno di essere professori in economia per prevederlo.

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