Tirare a campare non serve a nessuno.

ROMA: MARINO, ADESSO E' IL MOMENTO DI DIRE BASTA

Tirare a campare non serve a nessuno. Nessun partito puo’ tirarsi fuori da scelte non rinviabili come l’emergenza lavoro o la legge elettorale, ne’ permettersi di tirare a campare.

Non mancano, a dire la verita’ , singoli politici ben motivati e seriamente preoccupati. Temiamo, pero’, che non sempre i partiti riescano a sentire che la gente non ne puo’ piu’ delle polemiche”.

LAVORO: E’ LA PRIMA URGENZA  – La prima urgenza da affrontare, quella da cui dipendono tutte le altre, e’ quella del lavoro. La disoccupazione cronica di larga parte del mondo giovanile e’ un dramma umano che non risparmia nessuna famiglia. Dietro ci sono processi globali di deindustrializzazione e di delocalizzazione delle imprese che richiedono una mentalita’ nuova per essere affrontati. Tuttavia al netto della flessibilita’ e dell’innovazione che sono necessarie oggi, resta il fatto che se il nostro Paese non riuscira’ a garantire il lavoro e’ impossibile la crescita.

Non si crea appartenenza ne’ coesione sociale, senza equita’. E oggi il lavoro e’ un elemento decisivo per garantire la giustizia, specie a chi deve poter progettare il proprio futuro”.

Se una cosa va sempre evitata e’ quella di personalizzare il conflitto. La salvezza non va attesa da singole personalita’, a qualsiasi schieramento appartengano. Per far crescere l’Italia c’e’ bisogno di una concentrazione di intelligenze e di competenze, di sacrifici da parte di tutto il mondo politico.

elezioni 2013La seconda cosa da fare urgentemente è una nuova legge elettorale che faciliti la scelta dei cittadini dei propri rappresentanti, e consenta la partecipazione di quanti più soggetti possibile, che  permetta di effettuare quel ricambio generazionale e di pensiero, in modo civile e democratico.

Se queste due cose, che riteniamo indispensabili, l’attuale classe dirigente non riesce a realizzarle  urgentemente (siamo già fuori tempo massimo) non sarà più possibile mantenere la coesione sociale e la struttura politica del Paese non terrà più, ed è facile presumere che assisteremo a manifestazioni di piazza sempre più affollate e sempre più violente.

Non lasciatevi rubare la speranza, ha detto Papa Francesco recentemente, rivolgendosi ai giovani e meno giovani.

La Chiesa sta provando a cambiare con atti concreti, pena la sua estinzione, perché lo Stato, che ha mostrato, in questi momenti di crisi, di non essere all’altezza non crei i presupposti per un suo rinnovamento? La chiesa (entità astratta) lo stà facendo con l’uomo Francesco, lo stato (anch’esso entità astratta) ha gli uomini adatti per attuare quel rinnovamento, utile al Paese? Anzi no alla Comunità Italiana, se è vero che esiste?… se si continua da parte di questa classe dirigente, che ha fallito, a continuare a tirare a campare, non vediamo futuro possibile per l’Italia, ma soprattutto per gli Italiani.

La ricchezza si crea attraverso il lavoro e se il lavoro non c’è non ci sarà futuro possibile in Italia per gli italiani. E se questa classe politica imbelle e corrotta non sa creare i presupposti per un cambiamento in cabina elettorale, i cittadini si riprenderanno in mano il loro futuro  in piazza, con gravissime conseguenze per la democrazia di questo Paese che non c’è più.

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